Diario di una magagna: rattoppo su retro manico




eseguito con polvere di legno, colla ed acqua

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    Riferimento topic: III di III Costruzione mia 2a chitarra acustica (folk) dreadnought replica Martin Vintagediario in tempo reale dalla chiusura della cassa in poi...

    A proposito del rallentamento nei lavori, credo di non avervi ancora parlato di una bella magagna nella quale sono incappato tempo fa. La cosa è in via di risoluzione e -se tutto andrà bene- non comporterà danni di natura estetica allo strumento.

    Vengo al sodo: scasso per la testa del truss-rod troppo lungo e profondo. Le prime due foto a sinistra illustrano l'orrenda sorpresa durante la lavorazione del retro manico. ghostface ghost1 fear2


    Il problema, visto così, sembrava irrecuperabile, tant'è che già stavo ipotizzando una verniciatura coprente del manico o parte di esso. Prima di darmi per visto ho però provato a rimediare nell'unica maniera possibile: un rattoppo eseguito con polvere di legno mista a colla alifatica.




    In un primo momento, ho operato nel seguente modo:
    - ho realizzato una sorta di tappo nella stessa essenza utiizzata della zona del manico interessata.
    - ho realizzato in una vaschetta la seguente una mistura
    25% colla alifatica (manco a dirlo, Titebond)
    25% polvere di legno (nel nostro caso,ontano), realizzata con carta abrasiva 150
    50% acqua

    Fatto ciò, sono andato ad eseguire il predetto rattoppo. La soluzione sembrava in un primo momento essere soddisfacente ma, per più d'un motivo (non ultimo, il tappo staccatosi a seguito di un urto del manico :( ) s'è poi rivelata non proprio adeguata.
    Incollato di nuovo il tappo, stavolta -a donare stabilità- sul fondo del foro, ho infine deciso di ritentare l'opera di rattoppo avvalendomi della seguente mistura, realizzata anche questa in una vaschetta.
    75% acqua
    25% colla Titebond

    La polvere d'ontano stavolta a parte. L'acqua - per chi se lo stesse chiedendo - serve a diluire la colla affinché questa non possa influire più di tanto sul colore del rattoppo.

    A questo punto, il metodo metodo da me utilizzato, è stato il seguente:


    - bagnare il buco con la mistura acqua/colla
    - cospargere la parte bagnata di polvere di legno
    - lasciare asciugare sotto una lampada.


    L'operazione è stata naturalmente è stata ripetuta diverse volte, carteggiando tra un'asciugatura l 'altra, fino al raggiungimento di un risultato soddisfacente. Eventuali imperfezioni e disomogeneità potranno essere corrette in fase di verniciatura.

    La mia relazione per il momento si ferma qui. Non mancherò d'aggiornarvi riguardo ulteriori sviluppi ed esito finale del rattoppo. :)

    Edited by Alessandro Ciuchetti - 22/2/2019, 22:37
     
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    Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna (a buoni intenditori, poche parole ;)).

    In merito al rattoppo in oggetto, mi permetto di citare una discussione sul gruppo Facebook Liuteria & Co., contenente alcune considerazioni riguardanti i rischi del metodo da me adottato.

    Link alla discussione su Facebook: www.facebook.com/groups/liuterego/permalink/744224675718455/

    Nota al link Facebook: può capitare che i gruppi Facebook vengano cancellati, e con loro a tutte le discussioni in essi contenute. :( A fronte di tale eventualità (il suddetto link da me postato tra qualche anno potrebbe rimandare ad un gruppo Facebook non più esistente) eccovi una videata -da me ricostruita- della discussione in questione. Questa mia misura preventiva potrà forse risultare eccessiva ma... vi posso assicurare: i gruppi Facebook a volte all'improvviso spariscono nel nulla!

    6925104fb_videata_rattoppo_retro_manico

    Edited by Alessandro Ciuchetti - 19/9/2016, 14:17
     
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  3. Jackflash2000
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    ritengo giusta l'osservazione in forum, che evidenzia nel "buco", un elemento di indebolimento nella struttura ma mi sembra pure corretta l'osservazione che fai tu riguardo l'irrilevanza della mancanza di "struttura" rispetto a tutto il resto...poi...non so :huh:
     
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    Jack, diciamo che l'obiezione di Giuseppe è in generale più che fondata ma che le attenuanti del caso finiranno probabilmente per smentirla.

    Be', staremo a vedere. La cosa che in realtà più mi preoccupa è che il buco possa prima o poi... collassare sotto la pressione delle dita. Ecco perché stavo valutando l'ipotesi di una consistente verniciatura...

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  5. LiuterEgo Emanuele
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    10001564_265342230314369_4460865050999411105_n
    Elimina tutto e fai una finitura dietro di questo tipo ovviamente con i legni che hai usato per laminare il manico.

    Dorso
    Questa sopra è la foto di un altra paletta, e queste sono le lavorazioni che uso io e trovo che siano a parere mio le migliori come resa e come estetica.
     
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    Si Emanuele, un copripaletta a coprire l'obbrobrio potrebbe rappresentare una drastica ma efficace soluzione, benché la zona interessata sia già sotto la zona del diamante, vale a dire dove il pollice del futuro suonatore non dovrà incontrare ostacoli di sorta.

    Stavo vedendo su un altro forum che anche Alessandro Toni adotta scelte analoghe per le sue chitarre classiche , con risultati più che gradevoli.

    Be', per fare ciò dovrei spianare il diamante per incollarci sopra strati di legno. Come dicevo temo però che nel mio caso detti strati possano compromettere la suonabilità dello strumento andando ad intralciare la la libertà del pollice del suonatore.

    Per il momento, credo continuerò a procedere con il rattoppo. Terrò in ogni caso presente il tuo prezioso suggerimento ;)


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    Non comprometti nulla fidati, e si devi appiattire un po la paletta e fargli almeno 2 o 3 sovrapposizioni di laminatura.
     
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    Per quasi quatto anni la questione del rattoppo è rimasta in sospeso. Desideravo però finire 'sta benedetta seconda chitarra acustica, quindi e m'è toccato dedicarmi a fondo per risolvere questo problema, prima di verniciare. Di tutte la magnagne offerte da questo strumento, questa è l'unica che ha avuto una piana e felice risoluzione.

    Le altre in fin dei conti sono inezie, la cui valenza è di natura puramente estetica (prima o poi mi deciderò a parlarvene...) per cui ho infine deciso di sorvolare, tirando a chiudere la lavorazione dello strumento puntando a finire entro luglio (sì, vabbe'... XD ).

    La soluzione offerta da Emanuele era in effetti stuzzicante, ma come sempre -da buon Ariete- ho preferito fare di testa mia. :D

    A proposito: Emanuele, ci segui ancora? :)

    Mi fermo qui. Vi lascio il video qui sotto, in bella vista. E' un po' più lungo degli altri, ho impiegato diverse ore a realizzarlo. Spero non finisca per annoiarvi a morte. :P Ditemi pure che ne pensate...

     
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    :_applauso_01: Bravo Alessandro, bel video e molto esauriente. Non è per niente lungo e men che meno noioso, anzi, la lunghezza è fondamentale per seguire i vari passaggi e capire come hai fatto a far "sparire" le righe scure che inevitabilmente circondano i tasselli.

    Se ho capito bene la procedura, dopo aver incollato il tassello hai stuccato con Tite diluita e polvere di legno, riempiendo la luce rimasta tra il tassello e il manico, ma il riempimento appariva come una riga scura (succede sempre che la titebond alteri il colore, ultimamente queste cose preferisco farle con epossidica bicomponente, ma anche con quella è un po' un rischio, soprattutto con i legni chiari, perchè se non carichi abbastanza con la polvere di legno lo stucco rimane più scuro, ma se carichi troppo la tenuta non è proprio perfetta). Poi hai leggermente asportato in superficie lo stucco fatto con la Tite, sostituendolo, in varie passate alternate a carteggiatura, con una mistura di polvere di legno e vernice (immagino tu abbia usato la stessa nitro con cui poi hai verniciato lo strumento). Direi che il risultato è ottimo, l'inserto è invisibile, una tecnica da tenere presente.
     
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    Grazie Alberto, troppo gentile, come sempre. :)

    Sì, il tuo riassunto calza alla perfezione. :ottimo: La vernice applicata, mista alla polvere di ontano, ti confermo essere alla nitrocellulosa, come il resto della verniciatura.

    Mi accorgo solo ora di aver dimenticato di parlarvi di alcune cose (o di mostrarvele nel video). Mi spiace per queste dimenticanze. Le questioni sono tre, a mio avviso tutte degne di nota, ai fini documentativi. Be', vedrò di parlarvene ora, sicuro di tediarvi ulteriormente. :P

    rinforzo sotto la testa del truss-rod
    Innanzitutto, ho dimenticato di dirvi che sarebbe stato impossibile fissare correttamente il tassello d'ontano sul retro manico senza tappare prima il buco dall'interno. Per farlo ho incollato un piallaccio d'abete sotto l'alloggio per la testa del truss, come mostrato nella foto. In questo modo, è stato possibile appoggiare poi la pezza d'ontano su una base solida, durante il suo incollaggio sul retro del manico.

    La seconda cosa riguarda la sfumatura simil-sunburst. Questa non era stata messa minimamente in preventivo, se non eventualmente alla fine del lavoro di copertura, qualora fosse venuto non soddisfacente. Il mio intento era infatti quello di riprodurre un colore che si avvicinasse il più possibile a quello dell'ontano. Con mia grande sorpresa di passata in passata il colore si è andato invece man mano scurendo, come si può vedere nel video (il video non mostra però... le mie intenzioni :P).

    Dulcis in fundo, tra l'area oggetto della sfumatura e l'acero circostante, si è andato infine a creare una sorta di scalino, per quanto arrotondato. La stesura della lacca ha finito per mitigare la cosa, ma si è reso comunque necessario un paziente carteggio per estinguere definitivamente l'aberrazione.

    Edited by Diari Acustici - 30/6/2020, 20:58
     
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    Bel video, e anche bel lavoro ricordo questo problema già Da tempo, come Si dice meglio tardi che mai :).
    Certo che sfortuna con questi manici le prossime conviene farle con i manici imbullonati...
     
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    Grazie Valerio! :) Eh sì, mi sono preso un po' di tempo per risolvere 'sto problema. :P

    Riguardo i manici incollati o imbullonati, ho l'impressione che la congiunzione del manico alla cassa sia un'operazione in ogni caso laboriosa.

    Io credo che per realizzare un attacco a coda di rondine in tempi decenti (non biblici, come faccio io :_dice_il_saggio: :P) sia necessario:

    • avere ben chiaro fin dall'inizio ogni aspetto costruttivo correlato alla congiunzione manico/cassa (principalmente, l'inclinazione del manico in relazione all'angolazione della parte superiore della cassa/fasce, e la relativa proiezione della tastiera fino all'altezza del ponte).


    • operare le fresature del tenone e della mortasa in modo assolutamente ineccepibile e perfettamente congruente al progetto delineato.


    Per quanto paradossale, io credo d'aver toppato col primo aspetto (idee chiare=zero :wacko:)pur essendomi avvicinato di molto ad azzeccare il secondo. :lol:


    Tornando in topic, non è del tutto sbagliata l'idea di realizzare uno scasso più profondo del consueto -nel tratto sotto la testa del truss-rod orientata verso la paletta- al fine di agevolare l'inserimento e la rotazione della la chiave a brugola per regolare il manico.

    Il fatto è che sotto la testa del truss nel mio caso non c'era abbastanza ciccia, da qui l'orrido buco! :alienff: XD E qui torniamo al concetto di prima: in generale, prima di operare ogni variazione rispetto ai canoni, sarebbe necessario valutare ogni aspetto correlato all'"innovazione" che stiamo operando... :frankenstein:
     
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    Dopo avere ammirato come lo hai egregiamente risolto, mi sono chiesto da cosa avesse tratto origine il problema. Mettendo insieme gli interventi e le foto, e andando a rivedermi le foto sul post originale, sembrerebbe che il problema fosse dovuto al posizionamento del truss-rod troppo "verso la cassa", per cui il punto finale del blocco del truss-rod, che di solito è posizionato sul "tasto zero" in questo caso si è trovato circa un cm più avanti del "tasto zero" verso il primo tasto, e quindi lo scavo per la chiave è uscito dallo spessore del manico.

    Però, se il problema fosse questo, c'è una cosa che non mi spiego: trattandosi di una testa esagonale regolabile con una chiave allen, non c'era motivo di creare spazio intorno, come sarebbe invece necessario con un truss-rod di tipo Gibson che viene regolato agendo su un dado, per cui è necessario avere spazio attorno per la chiave a tubo. Quindi mi viene da pensare che non ci fosse abbastanza "ciccia" nel manico per poter fare spazio al truss-rod. Generalmente quel tipo di truss-rod a doppia asta con i blocchetti di ottone è alto 11 o al massimo 12 mm, mi chiedo che spessore avesse il manico, perchè, anche esagerando con lo spessore della tastiera, diciamo 7 mm, generalmente lo spessore totale è sui 21-22 mm, quindi avresti dovuto avere almeno 3-4 mm di margine =/

    Non riesco a capire cosa sia andato storto. Scusa se rigiro il coltello nella piaga, ma se è sicuramente interessantissimo vedere come si risolvono i problemi, mi pare altrettanto interessante capire da dove nascono, e quindi come evitarli :cry: .
     
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    Ti ringrazio Alberto per sia per i complimeni che per l'attenzione nei confronti della genesi di questo problema. :ottimo: :per_favore:

    Il particolare che hai notato mi era in effetti sfuggito. Il truss-rod è stato da me originariamente posizionato col margine superiore del blocchetto di testa, allineato al tasto zero, com'è giusto che sia (vedere questa foto).

    Poi, evidentemente è cambiato qualcosa, e il truss ha finito per retrocedere verso la cassa, com'è possibile osservare ripercorrendo la cronologia del topic a partire da qui.

    Ormai Alberto hai messo la curiosità anche a me. :D

    Be', riguardo alo spessore del manico, le motivazioni originarie dell'incremento dello scasso e lo slittamento del truss verso la cassa rispetto al tasto zero del manico, proverò dunque a consultare i miei vecchi appunti, nel fine settimana, in modo da poter relazionare... book
     
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    Sarebbe interessante se tu riuscissi a ricostruire gli eventi. Sembrerebbe quasi ci fosse stato un cambio di diapason, e di non poco conto, perchè in questa immagine sembra che la posizione del tasto zero (e quindi del blocchetto del truss-rod) dovesse essere sul piano di incollaggio della tastiera a circa 1 cm e mezzo dallo spigolo formato dal piano della tastiera e da quello della paletta (un po' tanto a dire il vero, a meno che l'idea non fosse veramente quella di installare un tasto zero...).

    Invece da questa foto si desume che alla fine la tastiera parte dallo spigolo tra il piano di incollaggio e la paletta, e il capotasto non appoggia sul piano di incollaggio della tastiera ma sulla paletta stessa, tanto che hai dovuto fare la base d'appoggio del capotasto inclinata.

    Però da questa sembra invece che tu abbia piallato la paletta in modo da raccordarla con il punto previsto per il tasto zero, spostando tutto verso la cassa, ma a questo punto il dado del truss-rod avrebbe dovuto sporgere di più... :wacko:

    Illuminaci, la cosa si fa appassionante.

    Edited by Alberto Capuzzo - 7/7/2020, 15:31
     
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