Perché le catene delle chitarre acustiche e classiche non passano mai sotto il ponte?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    hobbista incallito

    Group
    Administrator
    Posts
    4,502
    Reputation
    +562

    Status
    Anonymous
    Le prime due sbrigative risposte potrebbero essere le seguenti:

    • perché così facendo, le catene sarebbero d'intralcio durante le operazioni di incollaggio del ponte

    • perché in questo modo i fori per i piroli del ponte andrebbero a sbucare sulle catene stesse


    Be', per dirla tutta, non mi sembrano questi degli ostacoli insormontabili, mentre credo siano del tutto evidenti i vantaggi in termini sonori dell'avere le catene passanti direttamente sotto il ponte.

    Che ne pensate di tutto questo? Si apre il dibattito... gathering
     
    .
  2.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Administrator
    Posts
    998
    Reputation
    +616

    Status
    Offline
    Io penso che le catene passanti sotto il ponte, oltre che complicarne l'incollaggio, rischierebbero di irrigidire ed appesantire troppo la zona di trasmissione delle vibrazioni dalla corda alla tavola armonica, impedendo di metterla in movimento in modo ottimale e rendendo il sistema acustico meno efficiente (pensa alla differenza tra colpire la pelle di un tamburo nel centro o vicinissimo al bordo).

    In sostanza lo stesso motivo per cui, nelle classiche, il ponte si cerca di tenerlo il più leggero possibile e quasi sempre senza sottoponte. Nelle acustiche la maggior tensione delle corde obbliga a rinforzare il ponte all'interno della cassa, ma questo aumento di massa nella zona del ponte è bilanciato dalla maggiore massa delle corde che genera un maggiore passaggio di energia, per cui il compromesso comunque trova un equilibrio.
     
    .
  3.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    hobbista incallito

    Group
    Administrator
    Posts
    4,502
    Reputation
    +562

    Status
    Anonymous
    Ricordi, Alberto, in questa vecchia discussione parlavamo appunto della quantità ideale di legno da piazzare in prossimità dei punti di contatto tra corde e strumento, per un'ottimale propagazione delle vibrazioni. In effetti la questione è rimasta poi in sospeso... :P

    Non entro più di tanto in merito riguardo le chitarre classiche, poiché ne capisco poco non avendo ancora avuto alcuna esperienza diretta di costruzione. Mi limiterò dunque solo a sottolineare che in questo strumento la funzione delle catene è prevalentemente sonora, quindi le tue considerazini sulla funzionalità del rendere leggera e vibrante la zona ponte, ci stanno tutte.

    catenatura X-bracing
    Il discorso è secondo me diverso sulla chitarra folk, dove una certa rigidità sulla tavola armonica dev'esserci per forza, causa maggior trazione delle corde. Nell'x-bracing tale rigidità raggiunge il suo culmine nella X, che mi sembra anche essere il punto di minor efficienza sonora di questo tipo di incatenatura. Insomma, piazzata lì -qualche centimetro sopra il ponte- la X mi pare tanto uno scoglio sul quale le vibrazioni vanno a sbattere non appena generate.

    Certo, i vantaggi di natura meccanica sono induscutibili, visto che collocata in quel punto la X diventa anche una formidabile opposizione alla rotazione del ponte causata dalla trazione delle corde, disastroso evento nel quale incorre prima o poi ogni chitarra acustica negli anni.

    Be', malgrado tutte le controinndicazioni di cui abbiamo parlato, sarebbe in ogni caso interessante scoprire come suonerebbe una chitarra dalla X piazzata in coincidenza dell'area-ponte, anziché pochi centimetri più in alto...
     
    .
  4.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Administrator
    Posts
    998
    Reputation
    +616

    Status
    Offline
    Concordo con la tua analisi, ma direi che proprio il fatto che nella chitarra acustica l'X-bracing ha una funzione principalmente strutturale mi fa pensare che un ponte posizionato sopra l'incrocio della X non avrebbe un gran risultato acustico.

    Se guardassimo la cosa esclusivamente dal punto di vista strettamente strutturale, il posizionamento ideale sarebbe non solo in corrispondenza della X, ma forse addirittura oltre l'incrocio della X verso la buca, perchè in questo modo, con l'aiuto delle catene di rinforzo della buca, si avrebbe la maggiore rigidità della tavola rispetto al fenomeno della deformazione della tavola armonica con conseguente inclinazione del ponte dovuta alla tensione delle corde. In questo modo però si avrebbe un sostanziale taglio della propagazione delle vibrazioni verso la parte bassa della tavola armonica, e poichè la parte alta, a causa della presenza della buca e delle catene di rinforzo della buca partecipa poco alla generazione del suono, si rischierebbe di avere una chitarra non solo con poco volume, ma anche con poca presenza timbrica nelle frequenze più basse.

    Credo che probabilmente il posizionamento del ponte appena sotto l'incrocio della X costituisca il migliore compromesso tra le esigenze strutturali, che vorrebbero che la tensione delle corde fosse il più possibile contrastata dalla X, e le esigenze acustiche che sono quelle di "mettere in moto" e far lavorare la parte più ampia e risonante della tavola armonica.

    Ma questa è solo una mia ipotesi deduttiva, non confortata da ricerche mie o altrui, nè tantomeno da esperienze dirette.
     
    .
  5.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    hobbista incallito

    Group
    Administrator
    Posts
    4,502
    Reputation
    +562

    Status
    Anonymous
    Le deduzioni mi sembrano ragionevoli e motivate. Come hai giustamente individuato, la posizione della X in questo tipo di incatenatura è una sorta di giusto compromesso tra varie esigenze.

    Vorrei però sollevare qualche dubbio riguardo l'inevitabile riduzione del volume e dei bassi qualora si optasse per uno spostamento della X verso l'area ponte. Ti porto l'esempio della catenona sulla mia seconda acustica, che possiamo considerare a tutti gli effetti una terza catena portante.


    incatenatura chitarra acustica Alessandro Ciuchetti
    Rif. topic: #entry406340859

    Come si può vedere, la X è ancora al suo posto ma in compenso è la catenona ad irrigidire notevolmente la parte bassa della tavola armonica.

    Be', la domanda è a questo punto inevitabile: come suona lo strumento?

    Mi spiace di non aver avuto ancora modo di farvene sentire la voce (in realtà, sto valutando l'acquisto di un buon microfono... :P) ma se qualche dubbio potrei averlo in termini di resa sulle frequenze basse, di certo non ne ho sul volume, visto che questa chitarra suona piuttosto... forte.

    Devo in ogni caso evidenziare che questa catenona a mo' di terzo ancoraggio mi ha permesso di consumare notevolmente la parte inferiore delle altre due braces, alleggerendole fino ad un livello impensabile in un x-bracing canonico.



    Ora, se questa supercatena (che nella foto si può osservare non ancora consumata a dovere) con le dovute accortezza non è riuscita ad influenzare negativamente la qualità sonora dello strumento, posso immaginare che potrebbe non farlo nemmeno una X sotto al ponte.
     
    .
  6.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Administrator
    Posts
    998
    Reputation
    +616

    Status
    Offline
    Mi sorprendi (ma fino ad un certo punto, dato che le mie sono solo ipotesi teoriche). Sarebbe interessante vedere come si presenta l'incatenatura finita prima della chiusura della cassa, per poter farsi un'idea (del tutto empirica e spannometrica) delle varie resistenze in gioco.

    In effetti, data l'importanza dimensionale si può considerare una terza catena strutturale, però la sua disposizione è trasversale alla tavola (e quindi perpendicolare alla corda vibrante), e non in un punto dove essa è stretta, come in prossimità della buca. posso ipotizzare (ma si tratta solo di ipotesi per spiegare i dati empirici) che la sua presenza lasci comunque la tavola libera di vibrare e , dato l'assottigliamento delle catene a X, di vibrare molto liberamente, da cui il volume, ma "spezzi" la lunghezza risonante interferendo sulle frequenze più basse e riducendone di conseguenza il volume relativo, e quindi la presenza. Ribadisco che si tratta solo di un'ipotesi tutta da dimostrare.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    hobbista incallito

    Group
    Administrator
    Posts
    4,502
    Reputation
    +562

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Alberto Capuzzo @ 3/11/2020, 00:52) 
    [...]Sarebbe interessante vedere come si presenta l'incatenatura finita prima della chiusura della cassa [...]

    Grazie per il tuo interesse e le tue analisi, Alberto. Be', eccola qui sotto, prelevata da questo diario. :)

    DQhFXOG

    Da venerdì avrò modo di scartabellare nel mio archivio di foto a Viterbo, e certamente potrò trovarne di più eloquenti...


    In ogni caso, il titolo che ho dato a questa discussione è un poco inesatto, visto che nel V-class bracing, adottato dalla casa costruttrice Taylor, le catene passano decisamente sotto il ponte. :P

    La rete pullula di discussioni e trattati su quest'incatenatura ma mi permetto di selezionarne un paio a caso, in lingua inglese, per chi volesse approfondire... book


    Edited by Diari Acustici - 9/11/2020, 22:29
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Administrator
    Posts
    998
    Reputation
    +616

    Status
    Offline
    Interessante il discorso del "V bracing", mi riprometto di leggere con calma le discussioni che hai riportato.

    A proposito della "catenona", c'è un'altro aspetto da tenere in considerazione: la "catenona" è messa a ponte rispetto alla X, i cui bracci sono molto assottigliati, e la cui vibrazione non è nè vincolata nè interrotta dalla "catenona". Si potrebbe ipotizzare che, in questa configurazione, i bracci della X assumano una funzione simile a quella dell'abanico nella classica, in cui i raggi, oltre che da fungere nel loro insieme da supporto strutturale (ricordiamo che la tensione delle corde in nylon è di gran lunga inferiore a quella delle corde in acciaio), presi singolarmente hanno anche la funzione di trasmettere la vibrazione uniformemente a tutta la parte inferiore della tavola armonica, in virtù del fatto di essere leggeri e sottili. Questo principio di utilizzare le catene sottili come metodo di trasmissione delle vibrazioni, è quello che poi troviamo applicato nel pattern Kasha, che elimina l'elemento di discontinuità dato dalla buca spostandola ed eliminando i relativi rinforzi, e utilizza delle lunghe catene che congiungono la zona del ponte con le spalle della tavola sul lato dei bassi, creando così una superficie vibrante utile lunga come tutta la tavola, spingendo così l'equalizzazione verso un'enfasi delle basse frequenze (cosa che, peraltro, spesso fa storcere il naso ai puristi...).
     
    .
7 replies since 28/10/2020, 19:52   837 views
  Share  
.