Vernici ad alcool in liuteria

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    Buongiorno amici.
    Faccio un appello al Forum per chiedere a chiunque abbia esperienza di verniciatura con resine naturali tipo gommalacca, copale ecc. diluite in alcool, di aprire una discussione sull'argomento ''vernici ad alcool per strumenti musicali'' . Grazie se vorrete accogliere il mio invito-appello .
     
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    Ho ultimato il mio primo violino e sono passato alla sua verniciatura con mille cautele nella dosatura delle resine (gommalacca , copale di Manila e sandracca) diluite in alcool al 99,9 % . Ho dato 22 mani a pennello di questa vernice e non ho riscontrato sorprese o inconvenienti.
    L'intento e' di passare ora ad una vernice colorata (aniline in polveri diluite in poco alcool, da aggiungere ad una quantita' stabilita della stessa vernice di cui sopra ) e raggiunta la tonalita' di colore desiderata nelle diverse mani a pennello, ritornare alla stesura di altri strati di vernice trasparente che formi un film di protezione per quella colorata.
    Stando a questa procedura, prima di dare la vernice colorata , la superficie del violino gia' trattata , va lucidata?
    Se si' in che modo ?
    Esistono altri sistemi ( escluso lo strofinio a mano che escludo a priori per il timore di rovinare il lavoro fatto) ?
    Ho letto di polish, pomice, farina di osso di seppia ,vedi il libro autorevolissimo di Sacconi, e altro. Ma in questo caso non conosco l'esatta procedura.
    Grazie
     
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    Ciao, sempre affrontando l'argomento con molta cautela e senza pretese di insegnare, dato che gli archi sono una questione diversa dagli strumenti a pizzico ed hanno anche canoni estetici diversi, condivido alcun i spunti riguardo la vernice ed il colore, sperando possano esserti di aiuto.

    Le vernici ad alcool a base di gommalacca e altre resine, hanno la fantastica proprietà di essere facilmente reversibili, ossia per quanto antiche e stagionate siano, appena sentono l'odore dell'alcool si sciolgono. Questa proprietà è estremamente utile perchè consente di riparare danni alla vernice con una certa facilità: basta una leggera applicazione di gommalacca a tampone nella zona in cui la vernice risulta rovinata, e magicamente la vecchia vernice si fonderà con la nuova, e il danno sarà riparato in maniera perfetta. Di conseguenza però, se applichi gommalacca colorata con aniline solubili in alcool, c'è il rischio che in caso di future riparazioni, o anche solo durante la stesura delle mani protettive, la nuova vernice applicata sciolga, in misura più o meno accentuata, quella colorata sottostante, e si fonda con essa trascinandola e creando macchie ed aloni a cui sarà difficile rimediare.

    Premesso questo, non dici che tipo di colorazione vuoi dare, ma se si tratta di dare una colorazione di tipo "classico" questa, per il motivo di cui sopra, tendenzialmente non viene realizzata tramite coloranti, ma mediante la scelta del tipo di gommalacca, dato che ne esistono vari tipi (es. la rubino o la angelo) che hanno una loro specifica colorazione naturale. Ma ciò sarebbe stato meglio farlo fin dall'inizio, sempre per lo stesso motivo.

    Nel caso in cui invece cercassi una colorazione che non è possibile ottenere con nessun tipo specifico di gommalacca, supponiamo, ad esempio, che tu voglia fare uno strumento verde o "rosso ferrari", la procedura consigliabile è di tingere direttamente il legno nudo con aniline all'acqua, perchè quando poi applichi la gommalacca trasparente queste aniline, non essendo solubili in alcool, non si sciolgono e non si mescolano alla gommalacca, eliminando così il rischio di "effetto trascinamento". Anche in questo caso però c'è una cosa a cui fare attenzione: poichè la gommalacca "trasparente" è in realtà giallognola, sovrapponendosi alla tinta sottostante ne altererà la resa cromatica, ad esempio il verde, che è dato da blu+giallo, tenderà ad assumere una tonalità meno carica, o un rosso tenderà a virare verso l'arancio, quindi sarà necessario fare delle prove di colore sui legni di scarto, non solo tingendo, ma anche verniciando, per poter valutare il risultato finale.
     
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    Ok , ho letto con molta attenzione quanto hai scritto e in particolare sul possibile effetto ''trascinamento'' dovuto allo scioglimento della vernice sottostante allo scorrimento della nuova. Mi corre l'obbligo di ricordarti che ho dato gia' 22 mani di vernice trasparente, che in effetti trasparente non e' perche' la gommalacca che ho acquistato e' una seedlack che risulta di un colore marroncino giallognolo che a me non piace e quell'effetto ''trascinamento'' non l'ho riscontrato in nessuna fase di sovrapposizione degli strati. Ora, se alla stessa vernice ''trasparente'' aggiungo delle gocce di alcool in cui ho sciolto un po' di polvere colorata di anilina, non mi aspetto, dal mio punto di vista e sulla base del lavoro gia' fatto , che un effetto tale possa verificarsi, in quanto il composto verniciante non cambia se non per quella frazione trascurabile di alcool colorato aggiunto.

    Caro Alberto , fin dall'inizio ho scelto di affrontare il problema della verniciatura con sovrapposizioni di velature, vale a dire un sistema che mi consentisse di avere sempre sotto controllo le tonalita' di colore che via via si producevano con le nuove sovrapposizioni.
    Nella fase iniziale ho trattato il legno con due mani di isolante a base di chiara d'uovo e secondo lo schema suggerito da te ,potevo dare subito il colorante. Perfetto!! Ho fatto pero' una scelta diversa per i motivi che ho spiegato prima, in quanto essendo il primo lavoro , ho ritenuto rischioso affrontare di getto la fase della coloritura a mo' di mordenzatura.
     
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    Credo di dover precisare meglio. Quando parlo dell'effetto trascinamento non intendo che tutto lo strato di vernice si toglie da una parte e si accumula dall'altra, ma che il suo strato superficiale viene (leggermente con il pennello, molto di più col tampone) sciolto ed amalgamato con la vernice che si sta applicando, e quindi trascinato. Parliamo di spessori sottilissimi, per cui la cosa non è immediatamente percepibile ad occhio nudo se la vernice applicata ha lo stesso colore di quella sottostante (lo diventa però se insisti col pennello o col tampone sempre in uno stesso punto, ottenendo quello che in gergo si chiama "bruciatura").

    Il rischio da cui volevo metterti in guardia è che se, ora che hai già dato 22 mani di gommalacca non colorata, applichi del colorante disciolto in alcool, questo potrebbe essere "trascinato" dalla successiva applicazione del film di gommalacca "protettiva" che vorresti aggiungere: si tratterebbe sempre di un "trascinamento" superficiale, ma trascinando la tinta rischi di lasciare visibile a chiazze il diverso colore dello strato sottostante. Questo se dai una o due mani di gommalacca tinta, se invece ne dai parecchie mani, allora direi che lo spessore dovrebbe essere sufficiente a far scomparire il rischio.

    Ma ribadisco che il mio feedback non era per spiegarti come fare, ma per farti presenti alcuni aspetti critici nell'operazione che intendi fare, in modo che tu ne possa tenere conto.
     
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    Bene...ho capito perfettamente. Non aggiungi qualcosa inerente agli altri quesiti che ho posto? Mi faresti un grosso piacere farmi sapere quello che ne sai tu.
     
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    CITAZIONE (yuppy @ 16/4/2024, 13:59) 
    Bene...ho capito perfettamente. Non aggiungi qualcosa inerente agli altri quesiti che ho posto? Mi faresti un grosso piacere farmi sapere quello che ne sai tu.

    Per quanto riguarda il trattamento della superficie prima di applicare la vernice colorata, usando un metodo diverso non ho esperienze dirette. A naso direi che non è indispensabile che sia lucidata, ma considera l'idea di dare una leggera carteggiata con una grana 600, per togliere qualsiasi piccola asperità che potrebbe poi generare delle macchie "emergendo" dallo strato di vernice colorata durante la lucidatura finale.

    Per la lucidatura finale il metodo che uso io è conseguenza dell'applicazione a tampone, quindi arrivo già con una superficie praticamente a specchio, devo solo togliere eventuali asperità lasciate da qualche granello di pulviscolo, con carta 600 bagnata, poi asciugo, e applico almeno un paio di mani di benzoino al 4%, sempre a tampone, che irrobustisce un po' la superficie e favorisce la lucidatura, lucidandolo a spirito. Lascio asciugare il tutto per almeno un paio di settimane, poi applico il polish da auto, magari diluendolo un po' con qualche goccia di acqua e di olio, per renderlo ancora più scorrevole.

    Però, mentre gli accorgimenti di cui ho parlato prima potevano essere utili per entrambi i metodi, non so quanto possa esserlo quest'ultima informazione sulla lucidatura, perchè è molto specifica rispetto sia al metodo di applicazione della vernice che al risultato finale ricercato: io cerco un effetto lucido, tu, mi pare di capire, più "setoso", spero che tu possa ricavarne qualcosa lo stesso.
     
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    Ciao. In effetti non cerco una superficie lucidata a specchio, che non sarebbe pertinente ad uno strumento classico di tale natura, anche se la scelta finale e' affidata, per ognuno di noi, al gusto personale.

    Non credo che su questo violino provero' il tampone, che sia lucidatura o verniciatura o altro. Magari in futuro provero' ad applicarlo su campioni di legno di scarto.

    Tu spieghi bene che dopo aver trattato la superficie con benzoino, come ultima fase di uno step di applicazioni, lasci asciugare due settimane e poi passi all'applicazione del polish. Ecco, e' proprio questo il punto, perche' , detto in soldoni, ho il violino da trattare e il polish. Che faccio? Ho bisogno delle spiegazioni piu' elementari perche' non ho mai usato quel prodotto e non mi fido di quei pochi filmati che girano su youtube, lunghi, fuorvianti, farraginosi e inconcludenti, che hanno solo come obiettivo o la vendita di prodotti in commercio oppure quello di mostrare i propri volti da incompetenti, eludendo totalmente il contenuto dell'argomento per il quale intervengono.

    L'idea e' quella di eliminare a fine trattamento quel film opaco che lascia sulla superficie del legno il composto naturale poliresinoso, senza conferire troppa lucentezza finale.

    In fase di applicazione della vernice colorata, dopo due sole mani , ho pensato di aggiungere della gomma dammar(5gr.) con copale di Manila(10gr.) per compensare la morbidezza della prima. Le due resine spero possano dare alla vernice un po' di lucentezza in piu', anche se e' mia convinzione che a fine verniciatura dovro' comunque trattare la superficie del violino.

    Ti saluto e ringrazio per i tuoi interventi che in ogni caso mi danno spunti di riflessione su tematiche cosi' complesse ed estese che richiedono lunghi anni di esperienza per una loro plausibile comprensione.
     
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    È un piacere condividere le esperienze, conto sul fatto che ci racconterai come va a finire. Per il polish, se lo applichi a mano con un batuffolo di cotone, dovresti riuscire a controllarne l'azione senza rischiare un'eccesso di lucentezza.
     
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