L'importanza della vernice in liuteria, e la sua influenza sul suono degli strumenti.

Differenze tra, vernice ad olio, gommalacca, nitrocellulosa, poliuretanica, epossidica...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Seguaci
    Posts
    55
    Reputation
    +36

    Status
    Offline
    Nota dello staff: ho spostato n.3 post a seguire da "Che fine ha fatto il nuovo forum di Liuteriaitalia?" al presente topic.


    Ciao . Io non ho esperienza di altri strumenti musicali se non quello che riguarda la costruzione e la verniciatura del violino. Con cosa si vernicia una chitarra o un mandolino o una ghironda? Non c'e' ironia nella mia domanda, sono interessato a sapere se si usano vernici sintetiche o specifiche per ciascuno degli strumenti che ho citato ad esempio. Un violino e' uno strumento che va trattato con tecniche di costruzione e verniciatura che rispettino i canoni filologici che discendono dalla tradizione liutaria .. Il rispetto di questi canoni sono essenziali per ottenere un violino di qualita', In che misura la stessa logica viene applicata agli altri strumenti musicali in legno , perche' possano definirsi nello stesso modo , di qualita' ? Grazie

    Edited by Alessandro Diari Acustici - 25/4/2024, 22:27
     
    .
  2.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Administrator
    Posts
    996
    Reputation
    +613

    Status
    Offline
    CITAZIONE (yuppy @ 24/4/2024, 14:56) 
    Ciao . Io non ho esperienza di altri strumenti musicali se non quello che riguarda la costruzione e la verniciatura del violino. Con cosa si vernicia una chitarra o un mandolino o una ghironda? Non c'e' ironia nella mia domanda, sono interessato a sapere se si usano vernici sintetiche o specifiche per ciascuno degli strumenti che ho citato ad esempio. Un violino e' uno strumento che va trattato con tecniche di costruzione e verniciatura che rispettino i canoni filologici che discendono dalla tradizione liutaria .. Il rispetto di questi canoni sono essenziali per ottenere un violino di qualita', In che misura la stessa logica viene applicata agli altri strumenti musicali in legno , perche' possano definirsi nello stesso modo , di qualita' ? Grazie

    Non sono in grado di dare la risposta (e, a dire il vero neanche una risposta) a queste domande. Posso dirti come la vedo io, e immagino che potrai trovare un sacco di pareri sia che confermano sia che smentiscono le mie osservazioni, e comunque ti posso rispondere con un minimo di cognizione di causa solo per quanto riguarda la chitarra, per altri strumenti non ho esperienza personale, ma i principi di fondo credo siano analoghi.

    L'argomento verniciatura, tra i tanti argomenti in liuteria che sono oggetto di discussione e confronto, è forse quello che più affascina e intriga, ma è decisamente sopravvalutato a causa dell'aura romantica indotta dal mito quasi alchemico delle vernici di Stradivari (opinione del tutto personale, ma a pensarla così sono in ottima compagnia). Penso che sia sopravvalutato perchè in uno strumento, sia esso una chitarra o un violino, ci sono tante variabili fisico-meccaniche (densità del legno, tipo di taglio, spessori ecc. e, non ultimo, il fatto che non esistono due pezzi di legno identici), che vanno ad influire sulla vibrazione dello strumento, e quindi sul suono, in maniera molto più significativa di quanto possano fare diverse vernici con caratteristiche fisiche analoghe l'una rispetto all'altra.

    Se vai nella sezione "verniciatura" del forum liuteriaitalia, trovi in testa alla sezione una serie di interventi che propongono almeno una decina di diverse "ricette" di vernici a base di resine naturali, principalmente in veicolo alcolico. Quasi tutte ricette tratte da testi "classici" (Turco e Sacconi in primis), ma spesso più o meno modificate, magari per ovviare a problemi di disponibilità di materia prima o, più semplicemente, perchè chi le riporta ritiene la modifica consona, in quanto ha dato risultati migliori in base al suo personale modo di lavorare.

    Il denominatore comune che hanno queste vernici è che formano sul legno un film leggerissimo e flessibile, perfettamente adeso, che asseconda il movimento del legno senza "intralciarlo". Questo, a mio personale modo di vedere, in uno strumento acustico è un pregio assoluto, ed è il motivo per cui utilizzo la gommalacca. Ma non è il solo, perchè caratteristiche simili le avrebbe anche la vernice nitro, molto usata sulle chitarre elettriche, ma anche acustiche e classiche, sia nella produzione industriale di qualità che da alcuni illustri liutai. Però, per ottenere buoni risultati, la nitro deve essere applicata a spruzzo, con le conseguenti problematiche che puoi immaginare, tenuto conto che il solvente è tossico, quindi la utilizzo raramente e la riservo solo per gli strumenti elettrici.

    Però poi trovi anche un liutaio quotato come Gioachino Giussani, che vernicia le proprie chitarre classiche con vernice poliuretanica. La poliuretanica ha caratteristiche agli antipodi rispetto alle vernici resinose o alla nitro: forma uno strato spesso e pesante, dall'aspetto "plasticoso", rigido e poco adeso al legno, e viene generalmente utilizzata nella produzione industriale economica, per una serie di vantaggi pratici (è autolivellante e lucidissima di suo, perciò non richiede lucidatura, non essica per evaporazione del solvente ma per catalisi, quindi ne bastano poche mani). Ma non mi permetto di criticare Giussani: evidentemente o ha trovato un tipo di poliuretanica particolare, oppure riesce a progettare i propri strumenti tenendo conto dell'effetto di una vernice con quelle caratteristiche. Così come potrei citare il Maestro Liutaio Luciano Maggi, che impiega vernici epossidiche sulle sue chitarre, e quando gli è stato fatto notare che questo era un abbandonare la via della classicità, ha risposto che Stradivari non ha usato l'epossidica, ma se l'avesse avuta a disposizione, forse anche lui l'avrebbe utilizzata.

    Infine, c'è tutto il mondo delle vernici ad olio (tra l'altro più usate nel mondo degli archi che degli strumenti a pizzico), che hanno caratteristiche ancora diverse rispetto a quelle all'alcool o a quelle sintetiche.

    L'idea che mi sono fatto fin qui, e di cui mi convinco sempre più a mano a mano che approfondisco l'argomento, è che, dal punto di vista acustico, le vernici prodotte secondo le varie ricette a base di resine in veicolo alcoolico più o meno si equivalgano, cambia molto di più il risultato estetico in termini di colore, brillantezza e resistenza. Piuttosto quello che, a mio avviso, può fare una maggiore differenza è la tecnica di stesura: migliore è la capacità di preparare il legno prima, e di stendere la vernice poi, minore sarà la quantità di vernice necessaria per raggiungere il risultato estetico/protettivo, e più il legno sarà libero di esprimersi. Perchè alla fine la vernice non suona, è il legno che suona, la vernice lo lascia più o meno libero di vibrare.
     
    .
  3.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Seguaci
    Posts
    55
    Reputation
    +36

    Status
    Offline
    Dal 2014 seguo il forum di liutera ''il portale del violino'' fondato dal maestro Claudio Rampini di Tivoli. E' una persona molto disponibile e mi ha fornito sempre spiegazioni su whatsapp ogni volta che ho dovuto superare le salite piu' ardue nella costruzione del mio primo violino , che ha insistito nel voler vedere in foto in fase di ultimazione e che ha giudicato ''non malvagio'' (quantomeno ho superato l'esame).
    Non mi attardo a riferirti cose che gia' sai sulle vernici e sulle tecniche costruttive , perche' deduco da quanto scrivi che sei una persona molto preparata e con una percezione esatta degli obiettivi fondamentali da perseguire nella realizzazione di uno strumento musicale .

    Mi piace riferirti cio' che scriveva Claudio Rampini diversi anni fa nel forum ;
    la qualita' di un violino e' affidata
    all'ottanta per cento alla tecnica costruttiva e precisione
    al quindici '' '' alla vernice
    al cinque '' '' al legno (stagionatura almeno 4-5 anni)

    Mi puoi dare un tuo parere in merito o aggiungere delle riflessioni?


    Il portale del violino , che ha una storia gloriosa, con migliaia di iscritti e partecipanti anche dall'estero, tanto che spesso Claudio dialogava in inglese avendo piena padronanza di quella lingua,. oggi e' un deserto e Rampini stesso mi ha scritto che sta riflettendo sulla sua chiusura anche se il contenuto del forum sara' comunque sempre consultabile .

    E' un richiamo a quanto ho scritto nel messaggio precedente*. Per dire la stessa cosa. In termini evolutivi lo schema degli eventi umani ricalca quello della Natura, che disfa cio' che ha creato nel tempo . Come la Natura, cosi' l'uomo propone nuovi modelli di pensiero che saranno piu' capaci di integrarsi ed adattarsi alle aspettative e ai bisogni che essi stessi hanno trasformato rendendole piu' impellenti , in un flusso continuo di divenire.

    Il meccanismo piu' stupefacente che ha messo in atto la Natura per favorire la vita e lo sviluppo dll'umanita' attraverso l'arte la scienza , la conoscenza e l'apprendimento manuale , e' quello evolutivo.
    Grazie

    * Nota dello staff: Dati gli spostamenti di alcuni post di topic in topic, per una questione di chiarezza si è reso necessario l'inserimento di un collegamento ipertestuale - 25/04/2024

    Edited by Alessandro Diari Acustici - 25/4/2024, 22:35
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    hobbista incallito

    Group
    Administrator
    Posts
    4,497
    Reputation
    +561

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Alberto Capuzzo @ 24/4/2024, 17:53) 
    [...] Se vai nella sezione "verniciatura" del forum liuteriaitalia, [...]

    Senza dimenticare la sezione verniciatura del nostro forum-archivio. :occhiolino:


    Per il resto, mi complimento sia con Alberto che con yuppy per le interessanti questioni poste e le relative eccellenti trattazioni. Mi riservo di contribuire con calma, in un secondo momento, alla discussione dell'argomento. Nel frattempo, come avete visto, ho deciso far confluire nel presente nuovo topic i vostri interventi postati altrove.
     
    .
  5.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Administrator
    Posts
    996
    Reputation
    +613

    Status
    Offline
    Pur non occupandomi di strumenti ad arco, conosco il forum del maestro Rampini e la sua preparazione ed autorevolezza. Evidentemente, se lui ritiene che la vernice contribuisca per il 15% a determinare la qualità del violino ritengo abbia delle valide ragioni per affermarlo, ragioni che posso solo intuire, ma mi piacerebbe approfondire, così come mi piacerebbe approfondire il misero 5% dato al legno (sarebbe primariamente da comprendere se con "qualità" dello strumento si riferisca alla sola resa acustica o alla qualità complessiva dello strumento).

    Vorrei soffermarmi un momento sulla considerazione che vi sono differenze fisiologiche tra strumenti a pizzico e ad arco: il fatto che gli archi siano suonati con l'archetto, che imprime una vibrazione continua e costante, fa si che l'energia che deve gestire uno strumento ad arco sia infinitamente maggiore, sia in termini di quantità che di durata nel tempo, rispetto a quella dello strumento a pizzico, che invece deve trarre il massimo da quell'unica debole sollecitazione puntiforme fornita dall'unghia o dal plettro. Ciò fa si che la logica progettuale e costruttiva delle due tipologie di strumento sia totalmente diversa: la costruzione degli archi può prescindere in una certa misura dalla "leggerezza" della tavola armonica concentrandosi più sulla resa timbrica, dato che lo strumento riceve abbondante energia dall'archetto, anzi, a volte può interessare "frenare" lo strumento su determinate frequenze per ottenere un equilibrio timbrico specifico (e, forse, qui potrebbe entrare in gioco il fattore vernice).

    Uno strumento a pizzico, invece, deve coniugare la resa timbrica con un problema intrinseco di efficienza (leggasi leggerezza) della tavola armonica per sfruttare al massimo la poca energia che riceve dalla corda pizzicata e trasformarla in suono. Questo fa sì che negli strumenti a pizzico, e da qui il mio ragionamento, la caratteristica fondamentale per una vernice sia quella di essere leggera e non "intralciare" la vibrazione della tavola, oltre che essere esteticamente gradevole e proteggere adeguatamente il legno. Non solo: ma anche la scelta del legno diventa importantissima, in quanto, al di là della imprescindibile stagionatura, una maggiore o minore elasticità di una tavola rispetto ad un'altra determina la possibilità di tenere spessori leggermente maggiori o minori, e quindi modificare la massa della tavola e, di conseguenza, la sua efficienza.

    Sulle altre considerazioni: seguo da svariati anni forum di liuteria, e anch'io ho notato un progressivo calo di interesse, almeno in ambito italiano (ma non mi sembra che in ambito internazionale la situazione sia molto diversa). A mio parere ciò è il risultato di una serie di fattori, dal modello di comunicazione che tende ad essere per tutti più veloce, stringato e, necessaria conseguenza, superficiale, alla progressiva "ingegnerizzazione" del mondo, per cui, a prezzi accessibili, si trova tutto già progettato da ingegneri (quindi prodotti perfetti, o presunti tali) e prodotto da manovalanza a basso costo, di qui la perdita di interesse per il prodotto artigianale (e il sacrificio della qualità sull'altare del consumo di massa, con progressiva perdita della capacità di riconoscere la qualità), e, a mio avviso non ultimo, il fatto che nel tempo i forum sopravvissuti hanno accumulato e messo a disposizione una quantità tale di conoscenze e di risposte a domande, facilmente accessibili tramite i motori di ricerca, che non è più di interesse partecipare, tanto si trova già tutto, e le discussioni (se ci sono) si spostano sui social. Peccato che i social siano la fiera dell'effimero, per cui le parole si perdono rapidamente nel vento (anche se, sono convinto, rimangono da qualche parte, a disposizione di qualcuno, non si sa mai). A questo, amaramente, aggiungerei il fatto che l'abitudine alla grande disponibilità di contenuti ed informazioni accessibili tramite internet, ha fatto perdere la capacità di considerare le persone che stanno dietro a queste informazioni, creando l'idea di vivere in un un mondo ego-centrico, indotta dalla sensazione di avere tutto (o almeno questa è la percezione) a disposizione, e che ciò sia un diritto inalienabile intrinseco nella vita, per cui tutto è dovuto senza nulla dovere a nessuno. Quando questa mentalità si estende alla vita reale, si vedono i risultati.
     
    .
  6.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Seguaci
    Posts
    55
    Reputation
    +36

    Status
    Offline
    Ciao. Correggo subito che ''Il portale del violino'' ha preso avvio nel 2004.
    Rampini si riferisce alla qualita' dell'acero e dell'abete che spesso hanno prezzi inverosimili per la loro estetica , ma che non differiscono come materiale da un acero e un abete ''dimessi'' e poveri di marezzature inusitate.L'importante e' che questo legname abbia 4-5 anni di stagionatura. Per chiarire meglio il suo pensiero (condivisibile perche' logico) lui dice che se una tavola e un fondo di violino, anche se prestigiosi dal punto di vista estetico, non rispettano gli spessori giusti ed e' stato costruito senza valutazione attenta degli equilibri fra i componenti e non considerando i canoni classici in tutte le fasi costruttive , avremo un cattivo strumento . Da qui scende la sua valutazione molto alta attibuita alla tecnica costruttiva e precisione , che comprende il rispetto rigoroso del metodo classico, con chiaro riferimento a Stradivari , Amati e Guarnieri del Gesu'.

    Io ho stravolto tutte le regole costruendo il mio primo violino con tavole di pawlonia e fasce ricavate da cassette di frutta.E' il violino che ho mostrato anche a Claudio, che sono convinto abbia notato qualcosa col suo occhio esperto, ma ha preferito sorvolare. Si tratta di un prototipo al quale ho dedicato un anno di attento lavoro e tanta pazienza e che ho costruito adottando tutti i criteri classici , mai improvvisando e facendo tutto il possibile per ottenere il risultato richiesto da quanto prescritto. Da poco ho iniziato la costruzione di quello canonico (sto incollando le fasce agli zocchetti) e l'idea di farne uno come esercizio e' stata vincente.

    Per quanto concerne la vernice , apprendo da te che l'applicazione di vernici poliresinose a base di alcool (e anche ad olio ) consente alle tavole di vibrare liberamente , in quanto quel tipo di supporto estetico e protettivo asseconda i modi di oscillazione del legno creando onde sonore ''coerenti'' con le sollecitazioni dell'archetto, se ho capito bene. Mi sembra che quanto detto possa corrispondere alla valutazione di Claudio Rampini data alla componente verniciante.


    Molto istruttivo per me la nota da te scritta sugli strumenti a pizzico che differiscono necessariamennte da quelli ad arco a causa del modo con cui vengono suonati . Le due cose le ho avute tanto davanti agli occhi che neanche in mille anni avrei riflettuto sulla loro differenza intrinseca. Se hai tempo e pazienza mi piacerebbe capire come e' fatto ad esempio un mandolino o mi indichi un percorso breve su internet per approfondire l'argomento con un semplice link sintetico ma esauriente.

    Riguardo ai forum che vanno sempre piu' deserti , ho una mia idea sulla tecnologia che avanza e che predomina in tutti gli ambiti della societa' e che non smette di avanzare, che e' quella di immaginare giovani o meno giovani che pensano di costruire il proprio violino con stampante 3d inserendo comodamente tutti i piani costruttivi e le coordinate in un programma ''mangiadati'' che, con l'intermediazione della stampante, restituisce alla fine un violino di fattura stradivariana , o altri ingegnosi ragazzi che meditano di ordinare una cnc da garage e da banco per costruire in automatico il proprio violino col vantaggio questa volta di poter utilizzare il legname giusto.


    E' doveroso per me introdurre nel forum l'argomento linossina e che voglio sottoporre alla tua attenzione in particolare. Ho iniziato la sua preparazione nel mese di febbraio . La linossina e' il prodotto finale dell'ossidazione dell'olio di lino cotto, sempre che tu non ne sappia nulla. Alla fine e' come verniciare ad alcool uno strumento con gomma lacca e altre resine naturali a cui aggiungiamo la componente derivata dall'olio di lino e che dopo un lungo trattamento diventa perfettamente solubile in alcool.
    Se ti interessa ne parliamo. Un saluto a tutti.
     
    .
  7.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    hobbista incallito

    Group
    Administrator
    Posts
    4,497
    Reputation
    +561

    Status
    Anonymous
    Sono veramente felice che questa discussione abbia preso una piega così articolata. :ottimo_2: Di carne al fuoco ce n'è davvero tanta, procederò dunque con con cautela, prendendo spunto alla rinfusa qua e là dalle molte questioni affrontate, commentandole brevemente.

    Spero vorrete perdonarmi per l'abuso del quote. :linguetta:

    CITAZIONE (yuppy @ 24/4/2024, 14:56)
    [...] Un violino e' uno strumento che va trattato con tecniche di costruzione e verniciatura che rispettino i canoni filologici che discendono dalla tradizione liutaria .. Il rispetto di questi canoni sono essenziali per ottenere un violino di qualita', In che misura la stessa logica viene applicata agli altri strumenti musicali in legno , perche' possano definirsi nello stesso modo , di qualita' ? Grazie

    Caro yuppy, Alberto ti ha risposto in maniera estremamente esaustiva riguardo le differenze tra strumenti a pizzico e ad arco. Io proverò a risponderti, vedendo le cose da un'angolazione diversa, se vuoi molto più semplice, se non addirittura banale. Violino e chitarra: sul violino non c'è ormai più spazio per la sperimentazione. Tutto è stato detto e tutto è stato fatto. I canoni sono ormai quelli, consolidati, scolpiti nella pietra. Come ci hai giustamente confermato, sarà sufficiente seguirli scrupolosamente per costruire un valido violino, senza inventarci niente. Ciò vale sia per le essenze impiegate, che per tutti gli aspetti costruttivi e per la verniciatura.

    Sulla chitarra il discorso è diverso: anche se parliamo unicamente di quella classica, c'è ancora abbastanza margine per le sperimentazioni. Certo, è ormai opinione diffusa che l'incatenatura Torres sia a conti fatti la migliore, ma non tutti sono d'accordo. E poi, riguardo le chitarre, "migliore" è spesso un concetto relativo. La tipologia di incatenatura è ad esempio un argomento spesso divisivo. Riguardo le essenze da utilizzare, c'è chi predilige la tavola armonica in abete, e chi in cedro. Se parliamo di verniciatura (e qui torniamo finalmente in topic), c'è chi vernicia alla nitrocellulosa, chi con la poliuretanica, chi con la gommalacca e via dicendo... Tutto ciò, senza scostarci dalla chitarra classica. Se spostiamo infatti l'attenzione sulle chitarre acustiche, elettriche e archtop, allora le cose si complicherebbero ulteriormente... :sudore: :risata:


    CITAZIONE (yuppy @ 24/4/2024, 20:04)
    Dal 2014 seguo il forum di liutera ''il portale del violino'' fondato dal maestro Claudio Rampini di Tivoli. [...]

    CITAZIONE (yuppy @ 26/4/2024, 19:48)
    [...] Correggo subito che ''Il portale del violino'' ha preso avvio nel 2004. [...]

    In realtà, se parliamo del sito, questo esiste almeno dall'anno 2000. :tanto_di_cappello:

    CITAZIONE (yuppy @ 26/4/2024, 19:48) 
    [...] Rampini si riferisce alla qualita' dell'acero e dell'abete che spesso hanno prezzi inverosimili per la loro estetica , ma che non differiscono come materiale da un acero e un abete ''dimessi'' e poveri di marezzature inusitate.L'importante e' che questo legname abbia 4-5 anni di stagionatura. [...]

    Tornando al discorso di prima, applicando ciò alle chitarre classiche ed acustiche, anche qui abbiamo delle scuole di pensiero. C'è chi sostiene che le lumacature dell'abete donino una qualità timbrica aggiuntiva allo strumento, e chi invece le attribuisce un mero valore estetico. Anche sulla stagionatura ognuno la pensa a suo modo: c'è chi preferisce - come hai giustamente individuato - dell'abete di 4 o 5 anni, in modo da dare la possibilità allo strumento di migliorare suonandolo, e chi vuole andare invece sul sicuro optando per delle tavole superstagionate.

    CITAZIONE (yuppy @ 26/4/2024, 19:48)
    [...] Io ho stravolto tutte le regole costruendo il mio primo violino con tavole di pawlonia e fasce ricavate da cassette di frutta. [...]

    Molto interessante, e non solo per le cassette di frutta! :risata: Spero che tu abbia del materiale fotografico da proporci, magari in un apposito diario. :occhiolino: Un discorso a parte meriterebbe la pianta di paulownia e il suo legno, magari da sviluppare anch'esso in uno specifico topic...

    CITAZIONE (yuppy @ 26/4/2024, 19:48)
    [...] E' doveroso per me introdurre nel forum l'argomento linossina [...] Ho iniziato la sua preparazione nel mese di febbraio . La linossina e' il prodotto finale dell'ossidazione dell'olio di lino cotto, [...] Alla fine e' come verniciare ad alcool uno strumento con gomma lacca e altre resine naturali a cui aggiungiamo la componente derivata dall'olio di lino e che dopo un lungo trattamento diventa perfettamente solubile in alcool.
    Se ti interessa ne parliamo. [...]

    Certo che ci interessa, yuppy! :daje_02: La mia esperienza in merito si limita solo all'imbevere un ponte in noce ed un ponte e una tastiera in palissandro con dell'olio di lino crudo.
     
    .
  8.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Administrator
    Posts
    996
    Reputation
    +613

    Status
    Offline
    CITAZIONE (yuppy @ 26/4/2024, 19:48) 
    Ciao. Correggo subito che ''Il portale del violino'' ha preso avvio nel 2004.
    Rampini si riferisce alla qualita' dell'acero e dell'abete che spesso hanno prezzi inverosimili per la loro estetica , ma che non differiscono come materiale da un acero e un abete ''dimessi'' e poveri di marezzature inusitate.L'importante e' che questo legname abbia 4-5 anni di stagionatura. Per chiarire meglio il suo pensiero (condivisibile perche' logico) lui dice che se una tavola e un fondo di violino, anche se prestigiosi dal punto di vista estetico, non rispettano gli spessori giusti ed e' stato costruito senza valutazione attenta degli equilibri fra i componenti e non considerando i canoni classici in tutte le fasi costruttive , avremo un cattivo strumento . Da qui scende la sua valutazione molto alta attibuita alla tecnica costruttiva e precisione , che comprende il rispetto rigoroso del metodo classico, con chiaro riferimento a Stradivari , Amati e Guarnieri del Gesu'.

    Non mi pronuncio sulla scelta del legno per gli archi, non ne ho le conoscenze. Negli strumenti a pizzico la qualità del legno della tavola armonica è tutt'altro che secondaria, e non è lì che si sbizzarrisce la fantasia alla ricerca di legni super figurati, ma su fondo e fasce, la cui funzione principale non è vibrare ma riflettere il suono (con delle eccezioni). Concordo sul fatto che il legno da solo non fa nulla, e un bravo liutaio farà strumenti ottimi con del legno di ultima scelta, mentre uno di scarsa capacità farà uno strumento appena decente anche con i legni più selezionati, questo è fuori di dubbio anche per gli strumenti a pizzico.

    CITAZIONE (yuppy @ 26/4/2024, 19:48) 
    Per quanto concerne la vernice , apprendo da te che l'applicazione di vernici poliresinose a base di alcool (e anche ad olio ) consente alle tavole di vibrare liberamente , in quanto quel tipo di supporto estetico e protettivo asseconda i modi di oscillazione del legno creando onde sonore ''coerenti'' con le sollecitazioni dell'archetto, se ho capito bene. Mi sembra che quanto detto possa corrispondere alla valutazione di Claudio Rampini data alla componente verniciante.

    La questione è leggermente diversa: più la vernice è leggera, elastica e solidale con il legno, e meno ne altererà le caratteristiche acustiche. Ma parlo sempre per gli strumenti a pizzico.

    CITAZIONE (yuppy @ 26/4/2024, 19:48) 
    Molto istruttivo per me la nota da te scritta sugli strumenti a pizzico che differiscono necessariamennte da quelli ad arco a causa del modo con cui vengono suonati . Le due cose le ho avute tanto davanti agli occhi che neanche in mille anni avrei riflettuto sulla loro differenza intrinseca. Se hai tempo e pazienza mi piacerebbe capire come e' fatto ad esempio un mandolino o mi indichi un percorso breve su internet per approfondire l'argomento con un semplice link sintetico ma esauriente.

    Non è farina del mio sacco, sono gli insegnamenti del mio insegnante di liuteria, il Maestro Federico Gabrielli, uno dei maggiori esperti in materia di mandolini.

    CITAZIONE (yuppy @ 26/4/2024, 19:48) 
    Riguardo ai forum che vanno sempre piu' deserti , ho una mia idea sulla tecnologia che avanza e che predomina in tutti gli ambiti della societa' e che non smette di avanzare, che e' quella di immaginare giovani o meno giovani che pensano di costruire il proprio violino con stampante 3d inserendo comodamente tutti i piani costruttivi e le coordinate in un programma ''mangiadati'' che, con l'intermediazione della stampante, restituisce alla fine un violino di fattura stradivariana , o altri ingegnosi ragazzi che meditano di ordinare una cnc da garage e da banco per costruire in automatico il proprio violino col vantaggio questa volta di poter utilizzare il legname giusto.

    Quello che descrivi è il procedimento utilizzato industrialmente per la produzione di strumenti economici, e il fatto che le tecnologie siano ormai facilmente accessibili a tutti fa sì che qualcuno pensi di poter fare la stessa cosa a livello domestico. Ma, nel primo caso per precisa scelta industriale, nel secondo per la mancanza di un minimo di cultura liuteristica e per malposta fiducia nella tecnologia, è un miracolo se ne esce qualcosa di minimamente decente.

    CITAZIONE (yuppy @ 26/4/2024, 19:48) 
    E' doveroso per me introdurre nel forum l'argomento linossina e che voglio sottoporre alla tua attenzione in particolare. Ho iniziato la sua preparazione nel mese di febbraio . La linossina e' il prodotto finale dell'ossidazione dell'olio di lino cotto, sempre che tu non ne sappia nulla. Alla fine e' come verniciare ad alcool uno strumento con gomma lacca e altre resine naturali a cui aggiungiamo la componente derivata dall'olio di lino e che dopo un lungo trattamento diventa perfettamente solubile in alcool.
    Se ti interessa ne parliamo. Un saluto a tutti.

    Non conoscevo la linossina, non ne ho mai sentito parlare nella mia, peraltro scarsa, conoscenza della liuteria degli strumenti a pizzico. Conosco l'olio di lino cotto come uno degli olii siccativi utilizzati per la verniciatura, ma richiede lunghi tempi di asciugatura, o di un trattamento in cabine UV. Ma, come dicevo, per gli strumenti a pizzico la scelta della gommalacca, soprattutto per un hobbista come me, è la più pratica e quella che offre le migliori garanzie sui risultati.

    EDIT: ho risposto senza prima vedere l'intervento di Alessandro, che quoto in pieno, soprattutto la parte che riguarda la raggiunta forma canonica del violino rispetto alla sperimentazione continua nella chitarra classica.
     
    .
  9.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Seguaci
    Posts
    55
    Reputation
    +36

    Status
    Offline
    Ciao. Le tue ( Alessandro ) risposte molto dettagliate e che hanno chiarito punto per punto tutti i miei dubbi, sono encomiabili . Dopo aver ripreso questo incipit , essendo stato interrotto, leggo anche la risposta di Alberto, anch'essa puntigliosa e incisiva. Di norma nei forum molto affollati e frequentati anche da persone non proprio interessate a capire , se qualcuno pone delle domande, i suoi quesiti evaporano, sopraffatti da orde di ciarlieri a cui preme solo intervenire senza costrutto e sviando l'attenzione di quanti sarebbero in grado di rispondere adeguatamente.

    Parliamo di Linossina? Beh si...tanto non puo' far male!

    Devo subito chiarire che ho tentato di trasferire nel forum un pdf che contiene il libro di un liutaio fiorentino che ha elaborato il sistema di trasformazione dell'olio di lino cotto nell'acido grasso solvivibile in alcool , separandolo dalla componente in glicerina, ma il file non e' supportato da easy innovation.
    LAPO CASINI e' l'autore di quel libricino , che consta di poche pagine, ma ricco di spiegazioni per trasformare 1 solo litro di olio di lino cotto in una riserva inesauribile di resina naturale che conserva tutti i pregi dell'olio di lino da cui prende inizio il processo di modificazione ed eliminazione di una componente che rende lunghissimi i tempi di essiccazione di una vernice a base di olio di lino.

    LINOSSINA


    Questa foto mostra la trasformazione dell'olio ottenuta in circa 60 giorni . Sul balcone di casa ho diviso piu' o meno 1 litro di olio versandolo in 2 tegami di acciaio inossidabile che ho posto in un box a due ripiani di grandezza compatibile . Perche' un litro di olio si ossidi in modo naturale, occorre un tempo straordinariamente lungo. Attenzione, ossidare tutto l'olio, non significa affatto averlo liberato dalla glicerina. In modo naturale occorrono dieci o piu' anni.
    In questa fase iniziale il nostro intento e' solo quello di consentire al composto di incorporare il massimo possibile di ossigeno.

    Alla voce linossina, tempo fa individuai su internet lo studio sudcoreano di un esperimento assai dettagliato su un metodo ''veloce'' per ossidare l'olio di lino cotto. In esso si dice a chiare lettere che il metodo piu' adatto allo scopo e' quello di fornire ossigeno attraverso ventole poste sulla superficie dell'olio. Dunque la massa che vedete in foto, ottenuta da mezzo litro di olio, e' un composto a cui in modo forzato e' stato fornito ossigeno supplementare rispetto al modo naturale, ma che ha accelerato notevolmente il processo di incorporazione dell'ossigeno, tanto che non mi aspettavo un risultato simile in cosi' poco tempo.

    Il prossimo passo sara' , credo a breve, quello di passare il composto in un tritacarne per trasformarlo in minuti frammenti che dovranno incorporare altro ossigeno . Quello del tritacarne e' indicato come fondamentale da Lapo Casini e dall'esperimento sudcoreano e tutti e due concordano sul numero di passaggi. Si trita e si continua a fornire ossigeno in modo forzato, per 3 volte. fino ad ottenere una sorta di prodotto farinoso che non ha odori , non attacca alle dita della mano e che ha perso tutte le tendenze ad aggregarsi delle scaglie ridotte in corpuscoli minuti.

    Questa e' la linossina (lino ossidato, che non e' suscettibile di sciogliersi in alcun diluente). Per esso non esiste un solvente che possa scioglierlo, preso per conto suo non trova nessun impiego . L'autore del libro riferisce di aver fatto mille tentativi di scioglierlo , quando si e' ritrovato nelle sue sperimentazioni di fronte a un tale composto. Dopo aver fatto svariati tentativi senza successo, ha pensato a un prodotto acido e da qui ha preso avvio la sua scoperta, che poi e' diventata un metodo preciso per ''separare'' (in realta' e' un dissolvimento ) la glicerina dagli acidi grassi che insieme sono i componenti dell'olio di lino.

    Ripartiamo dal prodotto farinoso. Evito una descrizione molto dettagliata. Se ne prendono cento grammo, ad esempio, da versare in 2 litri di acqua a cui vanno aggiunti 50 grammi di soda caustica o soda solvay (basici). Dopo aver lavato bene il prodotto ottenuto (briciole biancastre le definisce Lapo Casini) , si pone in altrettanta acqua e si versa un bicchiere di acido cloridrico(acido) e se ne ottiene un prodotto nerastro come il catrame e della stessa consistenza. Fatto asciugare , il derivato di quell'olio di partenza e' la linossina perfettamente solubile in alcool e puo' a buon diritto entrare a far parte delle tante ricette di vernici naturali, da trattare come una resina naturale col vantaggio che questa ha in se' le specificita' dell'olio di lino che da secoli forma la base delle pitture ad olio .

    Ho creato due termini personali per distinguere i due tipi di linossina, che indicata in questo modo non ha alcun significato pratico. Linossina primaria e derivata. La primaria si riferisce al composto farinoso e refrattario a qualsiasi solvente. La derivata e' la linossina solubile in alcool. Se non vi piacciono sappiate che e' fondamentale distinguere le due cose e possono essere indicate distintamente in tanti modi , ma uno e' maschio e l'altro e' femmina.

    Ciao e grazie per la pazienza.
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Seguaci
    Posts
    55
    Reputation
    +36

    Status
    Offline
    Non riesco a trasmettere il link dellesperimento sudcoreano sul metodo veloce per ottenere la linossina primaria
     
    .
  11.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Circolo Acustico
    Posts
    386
    Reputation
    +279

    Status
    Offline
    Questo potrebbe essere di aiuto.

    Buba


     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Seguaci
    Posts
    55
    Reputation
    +36

    Status
    Offline
    OK Buba...infatti e' questo
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Seguaci
    Posts
    55
    Reputation
    +36

    Status
    Offline
    Parliamo del libro ....
     
    .
  14.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Circolo Acustico
    Posts
    386
    Reputation
    +279

    Status
    Offline
    Trovato anche questo video del liutaio Davide Sora.

    Buba

     
    .
  15.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Seguaci
    Posts
    55
    Reputation
    +36

    Status
    Offline
    Conosco tutti video di davide sora e delle tante discussioni fatte sul portale del violino. Tuttavia nessuno ha mai trattato l'argomento in maniera sistematica e facile per una veloce comprensione. Davide non ha mai spiegato come ottenere linossina derivata . Ha parlato di una linossina che a suo dire ha tenuto per 10 e piu' anni da qualche parte e che dopo tanto tempo scioglieva in alcool per preparare vernici con linossina per clienti che facevano quella richiesta specifica .
     
    .
35 replies since 24/4/2024, 13:56   292 views
  Share  
.